Descrizione
DATI GEOGRAFICI
Coordinate: 41°53′0″N 14°15′0″E
Altitudine: 805 m s.l.m.
Superficie: 15 km²
Frazioni: Canala
DATI GENERALI
CAP: 86080
Pref. telefonico: 0865
Codice ISTAT: 094046
Codice catasto: I282
Nome abitanti: santangiolesi
Santo patrono: San Michele Arcangelo
Giorno festivo: 29 settembre
DATI DEMOGRAFICI
Abitanti: 416
Densità: 28 ab/Km2
DESCRIZIONE
L'agro comunale, incuneato nell'Abruzzo, confina - cerniera il fiume Sangro - a nord ed ovest con i comuni della provincia di Chieti: Pizzoferrato e Gamberale. Con Borrello (CH) lungo il vallone del Maio, a nord-est. Con Pescopennataro ad est, Capracotta a sud e Castel del Giudice a sud-ovest.
La plaga comunale è compresa tra il corso del fiume Sangro, monte le Pere, il vallone delle Incotte e colle Infuocato. E' attraversata dal tratturo Ateleta-Biferno e dalla "strada Sangritana" costruita nel 1875. Conta insediamenti rurali del tipo "masserie" in località: Casaleni-Calvitti; Canala; Tardone e masseria l'Abate.
Il territorio presenta, sotto il profilo morfologico, pendenze quasi costanti, dalle quote più alte del versante sud-orientale a 1.550 m. s/lm a quelle più basse, lungo il fiume, a 650 m. s/lm.
La temperatura oscilla tra i +5° e -12 ° invernali e i + 25° e + 15° estivi.
Precipitazioni atmosferiche da 1.000 a 1.200 mm/anno. Tra i venti il più frequente e rigido è il Maiellese, chiamato "voria", che da nord-est risale la valle del Sangro e gela la cute.
Il centro urbano presenta il nucleo più antico emergente sul dosso di una collina (colle della lama), che conserva la sua tipologia circocentrica, sviluppatasi attorno ad una scomparsa fabbrica religiosa la cui memoria è rimasta nell'attuale toponomastica.Il perimetro del centro murato è, oggi, segnato da Via Vittorio Emanuele III a sud, piazza Nonno ad est e Via Marconi a nord ed ovest. Si può ipotizzare la localizzazione di tre porte urbiche aperte rispettivamente sul versante meridionale, nord-orientale e occidentale.La crescita dell'abitato è stata di tipo lineare, guidata nella prima fase da via Madonna e via Pisanelli e nella successiva da corso Umberto I e via Roma. Nel baricentro urbano si aprono piazza Nonno e piazza dei Caduti. Il Villaggio UNRRA ed Europa si sviluppano in cortine di case poste a livello diverso.Con un'ascesa di 13 chilometri si arriva a monte San Luca dove, dal balcone naturale dietro la chiesetta-eramo, è possibile ammirare una stupenda distesa di abetaie e scoprire tutta la vallata del Sangro sino all' Adriatico.
Ci si può inoltrare nei boschi. Nella bellezza della selva degli abeti soprani e tra i cerri di Canala.
La geologia di questi boschi è dominata dalla formazione argilloso-arenacea del miocene e da calcarei bianchi del cretaceo. Risalendo il bosco degli abeti da nord verso sud e da est verso ovest si incontra, da prima, l'abete allo stato puro, poi consociato al faggio, indi il faggio allo stato puro; qua e là, poi, sono presenti l'acero campestre e montano, il perastro, il sorbo degli uccellatori, il sorbo ciaverdello e l'olmo montano. L'abete bianco è oggetto di studio da parte della Scuola di Forestazione della Università di Holdenburg (Germania).
Il Comune di Sant'Angelo del Pesco è compreso all'interno del territorio facente parte della Comunità Montana Alto Molise di Agnone.I comuni che la compongono oltre Sant'Angelo del Pesco sono:
Agnone, Belmonte, Castel del Giudice, Carovilli, Castel Verrino, Capracotta, Pietrabbondante, Pescopennataro, Poggio Sannita, San Pietro Avellana, Vastogirardil
DA VEDERE
Nel centro abitato la chiesa parrocchiale, edificata nel 1886 e dedicata al Patrono San Michele Arcangelo, dove si possono ammirare le cappelle laterali dell'unica navata, i rosoni in gesso che incorniciano affreschi dai temi sacri e, nella lunetta dell'abside, un bel dipinto che raffigura l'ultima cena. Uno sguardo merita anche la torre campanaria che, sapientemente illuminata, consente di coglierne il maestoso profilo che si staglia nella notte.
All'estremità di via Madonna, prima del viale del Cimitero, la chiesa della Vergine del Carmelo. Edificio a tre navate costruito nel secolo diciottesimo. Sede, dal 1849, dell'omonima confraternita. All'interno il grande quadro, di scuola napoletana, che raffigura l'Assunzione di Maria Vergine al cielo, alcune cappelle, una grande Croce e la raffigurazione di Cristo morto. Caratteristica è la scalinata d'accesso.
Salendo da via Pisanelli, il colle del Calvario. Sul piccolo pianoro una modesta opera in pietra sostiene tre Croci realizzate, con caratteristico profilo, in ferro battuto. Il luogo favorisce una profonda riflessione sul martire del Golgota.
Sulla piazza principale, il Monumento ai Caduti nella guerra 1915-1918 che i compagni d'arme emigrati e la Patria, riconoscente, eressero nell'anno 1926 e che oggi accoglie i nomi dei caduti di tutte le guerre e delle vittime civili. Artistico piedistallo in pietra bianca della Maiella. Statua dell'Angelo della Vittoria che bacia il soldato morente.
Il monumento, restaurato dall'Amministrazione comunale nell'estate 2002, ha riacquistato per l'intera comunità cittadina quel significato profondo attribuito al sacrificio ed al martirio di tanti suoi Figli.
Nei pressi della masseria Giampaolo, monumentale Croce in pietra.
Nella sala multiuso del centro comunale "Giorgio Amendola", la grande lapide che ricorda ai posteri le "sanzioni" contro il Fascismo.
Per le vie del paese, alcuni "portali" in pietra finemente lavorati da valenti maestri scalpellini.
Al colle della Lama, grande muro in pietra locale.